Sveliamo le parole – Laboratorio di tecniche narrative

Quali sono i motivi per quali leggiamo alcuni romanzi rispetto ad altri? Perché, restiamo incantanti da alcune forme di scrittura, mentre altre possono risultare – ad una prima analisi – artificiose e pesanti? Ebbene, l’obiettivo di questa serie di incontri – molto brevi – sarà quello di rispondere, attraverso l’analisi di forme di scrittura diverse tra loro a queste domande; avremo quindi modo, – mediante il commento e la lettura dei testi – d’incontrare i concetti di espressionismo e “pastiche” gaddiano e quello della “leggerezza” di I. Calvino.
Chiariti dunque, gli obiettivi del corso e analizzati i testi, i partecipanti potranno scrivere un brevissimo racconto; quest’ultimi, verranno poi rilegati insieme e consegnati al termine del seminario come ricordo.

Sono previsti i seguenti 3 incontri:

  • I INCONTRO > 6 Dicembre 2016 dalle 16 alle 18
  • Il INCONTRO:> 13 Dicembre 2016 dalle 16 alle 18
  • III INCONTRO > 20 Dicembre 2016 dalle 16 alle 18

Presso: StaziOrientamento – via Ospedale Civile 19 – Padova

(numero massimo di dieci  partecipanti in totale.)

I partecipanti potranno sperimentarsi nella scrittura attraverso esercitazioni che verranno quindi lette e analizzate con il supporto di tutto il gruppo.

Sarà dato spazio e attenzione alla creazione di un testo nella sua interezza.

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Conosceremo più da vicino il valore di un buon incipit ed excipit, della costruzione dei personaggi, della trama, delle scene, dei dialoghi e della revisione del testo.
Il laboratorio non nasce dall’idea di insegnare a scrivere, ma dalla voglia e dall’interesse di sperimentare e di sperimentarsi nel linguaggio della narrativa, attraverso le nostre storie.

Verrà data la possibilità ai partecipanti di pubblicare il materiale composto durante il laboratorio in forme e soluzioni da concordare insieme ai relatori del corso.

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Facilitatore:

Sandro La Gaccia
Ho sempre vissuto con estremo imbarazzo e ritrosia lo mia propensione verso la scrittura. Ne ho rifiutato fin da subito l’idea di poter scrivere, di avere talento o più semplicemente di poter raccontare attraverso le parole. Solo dopo molti anni, quando finalmente mi sono ritrovato davanti al fatto di non poter più scindere da me stesso questo mio modo di comunicare con il mondo, sono riuscito ad accettarne l’esistenza. E’ questa credo l’unica forma di biografia che può raccontarmi. II resto non conta, il resto viene da se con il tempo: il lavoro come Insegnante, quello in un ristorante o come cameriere, la scuola di scrittura, l’organizzazione di un festiva/ odi una mostra, l’ideazione di un cono di “creative writing” sono solo soluzioni diverse per usare un’identica forma di linguaggio. In fondo la mia è una scrittura di rapporto, di condivisione con un mondo che troppo spesso non percepisco come mio.